Interno giorno, Martedì Mattina, ufficio postale (quello di “Il Grande gruppo“), cospicua coda e vario genere umano allo sportello. Nell’ordine ho assistito a:
- donna, sulla quarantina, con marito o amante al seguito, che cerca di convincere la ragazza dello sportello a fare una operazione senza avere con se la carta Postamat. L’impiegata non cede nemmeno quando la donna, oramai imbufalita e sull’orlo di una chiusura del conto, dice che lei lavora in ospedale, deve fare questa operazione (bancaria) e che non può tornare più tardi quindi… quindi niente, se ne va e dice che il marito (o l’amante) tornerà più tardi. La coda è lunga, dicevo, quindi dopo 20 minuti rieccola li, la nostra Dottoressa Cameron, con il postamat tra le mani e fare sta’ operazione, tanto oramai “al lavoro è già in ritardo”. Vince l’ufficio postale, perde il servizio sanitario pubblico.
- uomo, sulla cinquantina con in abito da autonomo in vacanza, dice che gli hanno svaligiato casa e deve bloccare il blocchetto di assegni. La ragazza dello sportello dice che ha bisogno della denuncia dei carabinieri, lui ribatte che “tutte le altre banche” glielo hanno fatto senza, anche se lui comunque dai carabinieri ci andrà . Dopo 10 minuti di contrattazione, occupando tra l’altro lo sportello a cui ambisco da circa mezz’ora, desiste sbraitando a destra a manca. Va dal direttore, due sportelli dopo, e riattacca la cantilena. Alla fine gli fanno compilare il modulo di blocco degli assegni, la procedura parte con la promessa da parte del cinquantenne che “nei prossimi giorni porta una copia della denuncia”. L’ufficio postale perde, vince invece il mancato rispetto di qualsiasi regola di questa popolazione.