Per chi non lo sapesse, Aruba è un provider di fascia economica: per pochi spiccioli si offre di ospitare siti web garantendo spazio illimitato.
Questo tipo di offerta ha permesso ad Aruba di diventare una sorta di monopolista del mercato dell’hosting. I prezzi allettanti (onestamente molto, troppo bassi) e le condizioni offerte hanno fatto da lampione a milioni di falene ed oggi Aruba detiene una bella fetta di domini parcheggiati sulla loro struttura.
E’ noto però che in questi casi la coperta è sempre corta e nel caso di Aruba la parte scoperta è la qualità della struttura tecnica: macchine in produzione e personale addetto alla sala calcolo.
Io aziendalmente sono andato via da Aruba quando avevo i server in Housing e s’inventarono un fantomatico attacco hacker per giustificare il fatto che avevano per errore staccato i nostri server dalla rete, probabilmente a seguito di un’avaria delle loro macchine di shaping o chissà che altro. Ma al peggio non c’è mai un limite.
Oggi su Aruba abbiamo solo più che una manciata di domini, acquistati per conto di Clienti, dove fondamentalmente mi fanno solo da mantainer e un paio di hosting condivisi, ovvero progetti a bassissimo costo dove l’importante è, appunto, spendere il meno possibile… e poi chi vivrà vedrà .
Tra questi progetti c’è il famoso sito dei $Micioni, ospitato da Aruba ormai da un anno e mezzo abbondanti. Il sito dei $Micioni altro non è che un CMS. Nulla di più.
Per questo mi sono sorpreso quando Martedi ho ricevuto una mail da parte dello staff tecnico di questa avvilente Società , che riporto integralmente (beh, mascherando solo i dati sensibili):
—> BEGIN
Gentile cliente,
le comunico che onde evitare la disattivazione del dominio dominio.tld deve rendere il sito stesso conforme alla nostra Policy (http://assistenza.aruba.it/kb/idx/0/161/article/Policy.html) con particolare riferimento alla dicitura sottostante:
– Ad utilizzare lo spazio web messo a disposizione da Aruba S.p.A. solo ed esclusivamente per la pubblicazione del sito web e non come repositorio, cioè come strumento per la semplice archiviazione di files e/o di materiale scaricabile da altri siti (o file di backup del sito stesso);
In attesa di sua conferma delle modifiche apportate con mail in risposta all’indirizzo webserver@staff.aruba.it le inviamo cordiali saluti.
——————————————————–
Aruba S.p.A. Webserver Staff – Aruba.it
—> END
La parte in grassetto l’ho evidenziata non a caso, più avanti sarà chiaro il perchè. Per ora tenetela solo a mente.
La mia risposta, inviata subito dopo, si può riassumere semplicemente con un “ma siete impazziti?”. Da quando il sito dei $Micioni è un repositorio? E’ sempre stato un sito web come altri! E rispedisco il messaggio al mittente con tanti saluti, pensando che sia finita li.
Oggi ricevo risposta da parte dello Staff di Aruba:
—> BEGIN
Gentile cliente,
a seguito di quanto indicatole le confermo che deve conformare il suo domino alla nostra Policy e le riporto quanto sottoscritto mediante il contratto del servizio hosting:
..
..
4) Obblighi del Cliente.
4.1
Il Cliente si impegna:
[..]
[..]
– Ad utilizzare lo spazio web messo a disposizione da Aruba S.p.A. solo ed esclusivamente per la pubblicazione del sito web e non come repositorio, cioè come strumento per la semplice archiviazione di files e/o di materiale scaricabile da altri siti.
[..]
[..]
In caso di violazione di uno o più dei suddetti obblighi, Aruba S.p.A. avrà la facoltà di cancellare l’eventuale materiale non consentito immesso e di sospendere immediatamente e senza alcun preavviso il servizio, riservandosi inoltre il diritto di risolvere il contratto e di trattenere le somme pagate dal Cliente a titolo di penale salvo il risarcimento del maggior danno.
..
..
Le specifico inoltre che il suo dominio non è stato bloccato e per il momento questi non ha subito nessun “danno” o modifica di alcun genere: sarà , come indicatole, passibile di blocco se non conforma il suo dominio alla nostra Policy in merito al contenuto della cartella “..\public\backup” del suo spazio web Linux.
Saluti
[…]
—> END
Confesso che sulle prime, cieco dalla rabbia, non me ne sono accorto subito.
Nella prima mail si faceva esplicito riferimento ai backup del sito, nella seconda email ribadivano che i files incriminati erano appunto in \public\backup, dove sono archiviate le vecchie copie del sito.
Era evidente a questo punto che lo spazio è si illimitato, ma doveva essere occupato da files di loro gradimento e i backup, per quanto Aruba non faccia backup di suo, in qualche modo gli davano fastidio.
Ovviamente non mi sentivo in obbligo di adeguarmi alla cosa (e poi come avrei fatto senza backup del sito?), ma il fatto che venisse riportato nella Policy in maniera così esplicita mi metteva in difficoltà . Avevo comunque già deciso di tirare diritto per la mia strada, finchè…
Ecco che l’occhio mi cade sulla seconda mail e noto che nello stralcio riportato da loro circa la Policy non viene più esplicitato il discorso dei backup (ovvero la parte che nella prima email ho messo in grassetto). Possibile che riportando lo stesso articolo del contratto ci siano due versioni differenti?
Vado allora a vedermi la pagina della Policy di Aruba ed effettivamente il discorso dei file di backup non viene citato e, anzi, la parola “backup” non viene mai riportata in tutta la pagina.
E allora c’è del marcio ad Arezzo…
Dunque, nella prima email hanno aggiunto a mano il fatto non erano tollerati file di backup ma ciò non era vero nel senso che la Policy non esprime direttamente un divieto di farsi dei backup del proprio sito, come hanno cercato di spacciare la prima volta.
In altre parole: Aruba si è accorta di avere i dischi pieni e, in barba alle sue offerte di spazio web illimitato, decide che il sito dei $Micioni occupa troppo spazio e quindi va adeguato.
Adeguato a cosa? Neanche loro lo sanno con precisione e probabilmente tra un paio di email riusciranno anche ad affermare che il sito dei $Micioni occupa più dell’illimitato.
Insomma siamo alle solite, Aruba fa dei casini e cerca di superare la cosa con quel suo pizzico di arroganza misto a “furbizia”, lo stesso mix che mi ha fatto lasciare schifato la loro sala calcolo e che dovrebbe far riflettere i migliaia di Clienti che svogliati, come me del resto, utilizzano tale Provider più per pigrizia di cambiare che per altro.
Del resto penso, e con questo concludo, che per far ritornare la voglia di lavorare alla gente sia sufficiente un po’ di sana pancia vuota e per questo motivo, d’ora in avanti, farò quello sforzetto in più e mi cercherò un altro spazio da occupare (in maniera più che illimitata, s’intende) anche a costo di qualche euro in più. Guadagna solo chi se lo merita, a casa mia.
Per il sito dei $Micioni sarà quel che sarà . Verrà oscurato, cancellato, non lo so. Sono certo che forti della loro arroganza, gli Arubiani qualcosa faranno, in barba alle mie minacce. Se poi i $Micioni s’incazzeranno tanto meglio, se no pazienza.
Io intanto con Aruba non voglio più avere nulla a che fare.
Sarei curioso di sapere come sia andata a finire… io ho appena avuto la stessa mail minatoria.
Ti auguro un buon anno in un mondo piu’ trasparente
alex
Ciao Alex, alla fine ho resistito un paio di settimane poi ho cancellato i backup per un paio di motivi:
1) Non mi servivano;
2) Ero stanco di discutere con Aruba circa la definizione di Hosting.
Il sito non mi è stato mai disattivato nel frattempo, diciamo che mi hanno preso per sfinimento.