Che io sappia (e non ne so molto) un database è una scatola dove ordinare e archiviare dei dati.
Per la Musa invece un database e tutto ciò che è più complesso di una scarpa.
E’ un periodo infatti, e succede ormai da qualche mese, che la Musa per darsi un tono utilizza la parola “data base” o “db” un po’ come i puffi usano il termine “puffare”.
Perchè, penso, se lei dice “Database” vuol dire che ne sa.
Quando dovemmo sviluppare il nuovo sito di un concorso a punti (evoluzione del precedente che punti non ne aveva), nel darmi le nuove specifiche di funzionamento mi disse:
<Lo facciamo uguale al precedente, in pratica ti basta aggiungere un campo punti nel database>
Ovviamente la gestione di tale sito si rivelò essere ben più complessa di quello che pensava lei.
Qualche giorno fa, per rispondere ad una richiesta di supporto da parte di uno dei cinque utenti che regolarmente accedono al sito, per giustificare un valore sbagliato (frutto di una mancata operazione da parte della Musa, la quale ovviamente non si ricordava minimamente il meccanismo di funzionamento di una parte che gestisce almeno da un paio di anni), improvvisò dicendo che aveva messo al lavoro l’addetto del database.
Il sopraindicato addetto altro non aveva fatto che schiacciare un tasto sul sito.
Oggi mi da una newsletter da inviare, un’altra operazione webbizzata che se ne avesse voglia potrebbe fare anche lei. C’è un problema però. Si è accorta che non è ancora partita. E allora mi manda una mail dicendomi che ha visto che non è ancora partita.
Da dove l’avrà visto che non è partita? Forse dalla pagina web che mostra una casellina vuota proprio in corrispondenza del campo “data di invio”? Forse dal fatto che non l’ha ancora ricevuta via mail? O forse l’avrà visto dalla caterva di email di errori (indirizzi sbagliati, over quota etc etc) che ancora non hanno intasato la sua posta?
Ma ovvio, l’ha vista dal data base!