Non mi riferisco alla canzone di Elio e le storie tese ma ad un’altra delle mie disavventure più o meno recenti.
Spesso, infatti, mi capita di pensare all’inettitudine dell’essere tecnologico che utilizza strumenti avanzati approcciando la materia informatica con la stessa grazia di un Emù ubriaco.
Con sconforto (e non con ilarità , come si potrebbe pensare) rileggo le pagine di noncapisco e penso alle volte di aver sbagliato molte cose. Non perchè mi reputi un guru dell’informatica (cosa peraltro abbastanza lontana dalla realtà ) ma solo per una questione di buon senso che molte volte, manca. Con dolo.
Questo panegirico è fondamentale perchè il mio pensiero successivo è che l’uomo non si sia adattato ancora al protocollo della posta elettronica (specie quando chiede se un indirizzo è maiuscolo o minuscolo, se l’indirizzo è tutto attaccato o no) o dell’informatica in generale (specie quando, per farmi vedere una cosa sul mio monitor, spiaccica il suo ditone sudaticcio SUL monitor, pensando forse sia uno schermo tattile ma lasciandomi puntualmente una sorta di supernova digitale in 16:9 al posto dello schermo) semplicemente perchè l’informatica è user-friendly da così poco tempo che non si sia creato ancora lo spessore giusto per permettere alle persone di acquisire familiarità in questo ambiente.
Probabilmente quando è stata inventata l’automobile, per svariati anni (forse decenni) la gente non distingueva la frizione dall’accendisigari e solo dopo un po’ di tempo si sia creata l’abitudine. Mi capita quindi spesso di considerare questo periodo come una sorta di medioevo informatico e attendere con ansia una sorta di illuminismo al silicio.
Penso quindi che il mondo offline non sia pervaso da simili idioti, perchè sono decenni che la gente sale e scende da una macchina e quindi, volente o nolente, abbia imparato ad usarla.
Ah, e poi ci sono le mie tapparelle.
Mesi fa abbiamo deciso di eseguire alcuni lavori nella mia casa al mare. Tra le altre cose si è deciso di rifare la tapparella della sala (forse perchè cadeva a pezzi) e il boiler (forse perchè perdeva acqua). Abbiamo chiesto quindi a due imprese locali di effettuare un sopralluogo per prendere le misure e fare un preventivo di spesa.
Arriva il tizio delle tapparelle, un signore distinto e molto capace, almeno all’apparenza. Metro alla mano prende le misure, chiede i materiali e rimaniamo d’accordo che ci fa sapere.
Una settimana dopo lo contattiamo telefonicamente e ci dice che per rifare la tapparella occorrono circa 300€, una spesa sopportabile considerando che sostituiamo la tapparella totalmente, montandone una in alluminio (la precedente, quella storica, era in legno).
Ora, non per farmi una auto-sviolinata, però lavorando mi piace trattare la gente così come vorrei che la gente mi trattasse. Alla domanda “per quando la rifacciamo?” ho risposto con molta sincerità : siamo in Febbraio, in quella casa entreremo più o meno non prima di Maggio, quindi se ha altri lavori più urgenti li faccia tranquillamente, a me basta avere la tapparella per la stagione estiva. Cosa c’è di meglio di un cliente che non ti dice inutilmente che il lavoro è urgente?
Rimaniamo quindi, anche perchè così andava bene a lui, che per metà Marzo eseguirà il lavoro. Bene.
Marzo passa e nessuno si fa vivo.
A metà Aprile comincio ad insospettirmi che nessuno si sia fatto vivo, ma aspetto ancora un po’.
Ieri chiamo.
Allora, il lavoro non l’ha fatto. Perchè? Perchè è andato dal fornitore per comprare la tapparella e l’alluminio da 300€ è passato a 500€. Archè mi sono chiesto su quali basi mi abbia fatto il preventivo, visto che all’atto pratico il costo è praticamente raddoppiato.
E quindi? E quindi nulla. Ha pensato bene di non chiamarmi in attesa che chiamassi io (parole sue), oltre a questo (non contento, forse) ora non può comunque cominciare il lavoro finchè non vado a dargli i soldi perchè lui non ne ha da anticipare per l’acquisto della tapparella.
E questo è il comportamento di un signore distinto, di una certa età e che quindi ha maturato non so quanti decenni di esperienza in questo settore.
E che, sopratutto, lavora offline.
Ora vediamo che fine ha fatto quello del boiler.