Nuova radiosa giornata presso $Ufficio, ecco che arriva l’aiutante di $Inutile, un ragazzo sostanzialmente coetaneo del figlio del boss e troppo normale di testa per non riuscire a farmi una ragione del fatto che non sia già scappato a gambe levate.
– Ciao, mi chiede l’$Inutile se puoi venire da lui perchè ti deve chiedere una cosa.
Ah ecco, un ragazzo di vent’anni che gioca nella stanza di fianco alla mia e che piuttosto che alzare le chiappe scomoda “l’assistente”.
Arrivo al cospetto dell’$Inutile. Lui, testuale:
Lui: Mi rimuovi i filtri per gli adulti dalla rete dell’ufficio?
Alt. Breve rassegna mentale. Si, gestisco la rete di questi storditi a tempo perso. Si, sono una manica di utenti da tenere a bada ma non al punto da fare da badante e quindi, tolta qualche minima impostazione di QoS giusto per non fermare il mio VoIP se loro scaricano film pirata dalla rete aziendale, attività di cui non ne voglio sapere nulla, non ho impostato nessun blocco nel senso che intende lui, anche se a dire il vero mi era venuto in mente.
Ma poi, se uno già non prova un briciolo di vergogna nel guardarsi i porno in ufficio è mai possibile che non abbia alcuno scrupolo a chiederlo esplicitamente al facente IT interno?
Play.
Io: Scusa?
Lui: Guarda, se io cerco “pornhub” su google non mi restituisce nessun risultato utile.
Alt. L’idiota sta cercando su Google e ha il SafeSearch attivo. Non credo abbia un utente Google per poterlo disabilitare e non ho alcuna intenzione di vedere come si faccia. Comunque non è un problema mio, le pippe se le può fare a casa.
Play.
Io: No guarda non c’è nessun blocco sulla rete. Mi spiace ma non so aiutarti.
E me ne vado. Dissolvenza.