Come detto più volte, gran parte del lavoro quotidiano non è occupato per mantenere up and running i propri servizi ma per vere e proprie attività di baby sitting nei confronti dei propri clienti, ovvero quella massa piagnucolante e scarsamente pagante che si ammassa sui tuoi server.
Come detto più volte, questa gente essendo in grado a malapena di accendere un computer, si ritiene anche sostanzialmente competente di tutto ciò che attiene l’informatica e qui arriva la parte più ridicola dell’assistenza: gestire persone che si lamentano di un problema fornendoti allo stesso tempo una spiegazione, il più delle volte più assurda della teoria della pallottola magica di Kennedy, al fine di scaricare la colpa sui nostri servizi e ottenere la giusta soddisfazione.
Sarebbe comico, appunto, se non fosse tragico.
A ravvivare la giornata ecco in arrivo un ticket di assistenza dall’afrodisiaco titolo Problemi di posta $Noi_siamo_informatici
Ha chiamato il sig $Scalzacani dicendo che ha dei problemi con una casella interna (utonta@$Noi_siamo_informatici) quando la mette in CC alle mail.
IL messaggio inviato torna al mittente con mailbox full
La sig.ra utonta ha controllato la sua casella e non è piena
Se invece invia la mail direttamente arriva
E di seguito un paio di riferimenti della mail in questione per poterla cercare sui nostri log.
Ora, già a senso si capisce dove sia il problema.
$Dungeonmaster, che a differenza mia ha perfettamente imparato a diffidare di TUTTE le informazioni fornite dagli utonti, trova immediatamente la soluzione e commenta sarcastico:
> Io a quell’ora ho: utonta@$Noi_siamo_infomatici
Ora, la vera domanda non è tanto come questo soggetto possa sbagliare a scrivere il dominio della propria azienda, ma dove diavolo abbia visto l’overquota della casella, dal momento che il server ha risposto a tono con:
> unable to look up host $Noi_siamo_infomatici: Name or service not known
Neanche il tempo di rispondere alla mail che arriva una seconda doglianza, sempre da parte di $Scalzacani, circa un nuovo caso di mailbox piena non piena. Causato questa volta dall’inserimento di apici nell’indirizzo di destinazione e prontamente notificato dal server con Illegal Syntax.
Per dirla alla Mk, meno male che sono informatici questi.
Altro giorno, altra soddisfazione.
$Piccoli_chimici mi gira una notifica di errore chiedendo spiegazioni.
Ora, qui apro una breve parentesi. Le notifiche di errore sono la spiegazione del problema. Se uno leggesse cosa il server cerca di comunicargli, sono poi poche righe giuro, avrebbe già la soluzione pronta a portata di mano.
Invece gli utonti cosa fanno? Prendono la soluzione e te la forwardano, chiedendoti di leggertela. Bah.
Insomma, cosa sta succedendo? Già mi stupisco che si sia capito che è una notifica di errore…
> < utente@dominio >: unable to look up host dominio: Name or service not known
Il dominio senza tld. Cioè invece di scrivere a utente@gmail.com, io mando una mail a utente@gmail.
Tanto sono famosi, internet saprà sicuramente dove si trova. Al massimo chiederà un po’ in giro ma gmail lo trova sicuro.
Io non capisco.