E’ una tranquilla giornata, quando si illumina la finestrella di $IM.
E’ $miciona che mi chiede se può dare ad una sua amica i miei riferimenti, per discutere del suo sito.
Le dico che si, possiamo parlarne. Capisco subito di aver fatto una fesseria quando, salutandomi, aggiunge:
– Occhio eh, ha una certa chiacchiera… –
Non finirà bene questa storia.
Ecco trillare il mio cellofono e indovina chi è? E’ $chiacchiera!
La telefonata è durata un qualcosa come tre quarti d’ora, praticamente di monologo. Il suo problema però è abbastanza semplice. Il suo sito personale è interamente gestito da $Società _che_realizza_siti. Il problema è che suddetta società impiegherebbe mesi, se non anni di tempo, per fare qualsiasi aggiornamento alle pagine e, visto che solo loro possono accedere al sito, $chiacchiera rimane ad aspettare per secoli.
Visto che $Società _che_realizza_siti non fornisce password perchè, così dice, è la stessa per tutti i loro clienti (mi fa pensare ad una gestione Aruba-friendly), l’unica strada che rimane è quella di fare un sito da zero e trasferire il dominio.
Le chiedo quindi i dati per intestare il dominio che andremo a trasferire e per generare il modulo d’ordine, accettato il quale cominceremo a lavorare sul sito nuovo.
Passa qualche giorno e mi arriva la sua email di risposta:
Come da accordi ti volevo chiedere se è possibile apportare queste piccole modifiche:
Ok, di quale accordi parliamo?
La rintronata ovviamente parla del suo vecchio sito, quello inaccessibile, e mi tira giù una sfilza di modifiche da fare.
Le rispondo dicendo che probabilmente non mi sono spiegato con chiarezza, ma le cose sono due: o ci danno le password per accedere al suo sito attuale oppure ne dobbiamo fare uno da zero. Alternativa dell’alternativa è che ci siano un esportato del sito, così noi lo spostiamo.
Niente modifiche sul sito attuale. ZERO, NIET, NADA.
Ovviamente, mandata la mail, $chiacchiera viene fagocitata nelle nebbie e di lei ho perso ogni traccia.