Stamattina devo spedire diverse buste, motivo per cui dopo aver badato alle prime lamentazioni della giornata, eccomi per strada con il mio sacchettino di buste.
Arrivo in posta e davanti ai miei occhi si presenta una scena sconfortante.
La porta delle poste è chiusa, da lontano distinguo un poco promettente foglio appeso e un manipolo di 3-4 vecchietti davanti allo stesso. Mi avvicino e noto subito che c’è agitazione nel gruppetto.
Mentre cerco di leggere il cartello cercando di non farmi trascinare nella mischia, noto uno dei vecchietti più agitato degli altri che sbraita e scampanella periodicamente mentre viene bellamente ignorato dagli addetti all’interno della posta.
In effetti, guardando dentro, noto che ci sono un paio di clienti agli sportelli che vengono regolarmente servizi.
Il cartello appeso, parla infatti di stato di agitazione e “sciopero” pertanto non si garantivano le ultime tre ore di ogni turno. Non ho visto l’orologio ma credo di essere arrivato troppo tardi.
Mentre stavo quasi decidendo di andarmene, l’esagitato si gira verso di me.
– HA VISTO???? – indicando il cartello.
Non faccio in tempo a fare la faccia incuriosita, che incalza con fare saccente.
– HA LETTO IL CARTELLO???? – E nel frattempo scampanella ancora un po’.
– Che ha il cartello, scusi? – Chiedo tra l’incuriosito e il mezzo scocciato.
– AH ECCO VEDE, LEI NON HA LETTO CON ATTENZIONE. LEGGA MEGLIO. –
Mi giro verso il cartello: causa non so quale protesta, la posta non garantisce le ultime 3 ore del turno.
Non ho tempo neanche di chiedergli che ha la sua testa che non va, quando incalza, sempre con fare pignolo e saccente.
– LEI NON HA LETTO CHE QUESTO AVVISO DICE “LE ULTIME TRE ORE” –
– … E allora? –
– E ALLORA CARTELLO NON SPIEGA PERCHE’ LA POSTA E’ CHIUSA A QUEST’ORA –
– … –
– NON E’ PERTINENTE E QUINDI (urlando e scampanellando) PRETENDO CHE QUALCUNO VENGA A SPIEGARE CHE COSA STA SUCCEDENDO –
Guardo l’orologio, guardo il signore.
– Veramente la situazione è chiarissima. –
Pausa teatrale, e continuo.
– Vede il cartello dell’orario lavorativo? Dice 8 -> 13.30. Sono passate le 10.30 e quindi è chiuso per sciopero, come scritto qui. –
Il signore trasecola e, sgonfiandosi all’istante, si avvicina al cartello dell’orario.
– Ma… ma… io… –
E così, smorzata sul nascere la rivolta degli anziani (che poi il riottoso era uno, gli altri ripetevano a pappagallo ma non sapevano neanche dove si trovavano) prendo e me vado, lasciando il primo della classe ad analizzare i cartelli con sguardo perso.