Con l’acquisto della casa sono inciampato nel magico mondo dei “fornitori” e in pochissimo tempo ho realizzato che una qualsiasi forma di schedulazione risulta essere bella a vedersi ma impossibile da attuare perchè c’è sempre qualcosa che non va nel verso giusto e, alla fine, tocca sempre improvvisare.
Quest’oggi vi racconto l’ultima disavventura di questo magico mondo e oggi la mia indignazione è talmente incalcolabile che vi dirò non solo il peccato ma anche il peccatore, anzi partiamo proprio da quest’ultimo: Jysk.
Per chi non conoscesse l’azienda (del resto ho impiegato appena tre mesi per capire la pronuncia corretta di questa società ) è una sorta di Ikea in piccolo. Il vantaggio rispetto ad Ikea è che se compri del mobilio in un posto diverso almeno eviti la classica scena della gente che ti entra in casa ed esclama “Ah, ma quello è il BESTà… à…DAL dell’ikea!”. Per il resto la musica è più meno la stessa: roba da montare, pacchi piatti, nulla di cui sentirai la mancanza.
Acquistamo da costoro un po’ di cose per il tinello, tra cui il tavolo, sedie e panca.
Decidiamo di portarci via solo le sedie mentre il resto, per motivi di peso e comodità nostra, decidiamo di farcelo spedire al nostro rientro dalle ferie.
Comunichiamo quindi i dati di spedizione, ci chiedono un numero di riferimento e alcuni dettagli sulla consegna (piano di consegna, se è una ZTL e altre amenità ). Ci dicono che ci ricontatteranno qualche giorno prima della spedizione, per conferma e per l’orario. Evviva.
Tornando dalle ferie ricapitiamo li per caso e, già che ci siamo, passiamo per chiedere conferma che tutto sia a posto. La tipa guarda nel suo faldone e ci conferma che è tutto ok e che ci contatteranno il giorno prima della spedizione concordata (schedulata per oggi).
Giovedì quindi, attendendo questa chiamata più quella di $Noi_vendiamo_elettrodomestici, non mi allontano un attimo dal mio telefono.
Nella mattinata mi chiama $Noi_vendiamo_elettrodomestici, chiedendo se è un problema consegnare il pomeriggio anziche la mattina.
Dal momento che non avevamo ancora schedulato l’orario di consegna, gli rispondo che va benissimo.
– Va bene allora arriviamo dalle 2.30 in poi –
Una forchetta di orario un po’ ampia, penso tra me, ma chissenefrega.
Nell’intera giornata non ricevo altre telefonate, presumo quindi che la consegna di Jysk sia saltata per qualche misterioso motivo anche se uno strano presentimento mi dice che la sorpresa è in agguato.
In serata cerco quindi di fare un piano di battaglia per affrontare un Venerdì piuttosto complesso.
Abbiamo una consegna di $Noi_vendiamo_elettrodomestici, un pacco in arrivo dall’inghilterra e che ho deviato in ufficio all’ultimo minuto e infine l’incognita Jysk. In più devo passare in banca a prendere dei soldi.
Per cercare di perdere meno tempo possibile decido di andare in banca all’apertura (quindi 8.20) per presentarmi in ufficio alle 9 e attendere il pacco. Se sono fortunato arriva di mattina (in caso contrario comunque l’ufficio è coperto fino alle 18) e a quel punto dedico il pomeriggio ad attendere che qualcuno si presenti alla mia porta. Punto la sveglia e vado a dormire.
Il mattino seguente, visto che ho un po’ di tempo, mi faccio la barba. Apro l’acqua della doccia e vado in camera. Noto il mio Iphone che cammina per la stanza. Quando lo riesco a prendere mi comunica la presenza di messaggi in segreteria e di ben 13 chiamate perse da parte di un cellulare.
Guardando la verde icona delle chiamate, da inguaribile ottimista, penso: sono le 8 del mattino, qualcuno o qualcosa è morto. Comincio a fibrillare, entro nella segreteria.
No, è il trasportatore di Jysk che è davanti casa mia (l’altra) e che mi dice (peraltro stupito) che in casa non c’è nessuno e che se ne sta andando via.
Lo richiamo, la chiamata va diretta in segreteria. Mi richiama dopo qualche minuto.
– Guardi che a me nessuno mi ha contattato per la consegna, se però attende qualche minuto le faccio aprire la porta da qualcuno –
– Ma a me mi hanno detto che ieri hanno provato a chiamarla più volte ma che non sono riusciti a mettersi in contatto con lei –
Ora, a parte che ho una mia personalissima teoria sulla gente che dice di aver provato a chiamarmi senza che io ne abbia traccia da nessuna parte, ma… voglio dire… se ti do un numero di riferimento e non rispondo tu spedisci al buio lo stesso? Se a me interessa ricevere la merce e sono stato così babbo da non rispondere.. sarò un po’ io ad arrangiarmi, no?
Dopo un po’ di chiacchere mi rendo conto che anche lui è una vittima del sistema, e infatti mi chiede:
– Ma scusi, dov’è da consegnare? Perchè qui c’è un’enorme scalinata ma a me hanno detto che è un pian terreno –
– Pian terreno un paio di balle, è un terzo piano e l’avevamo detto questo –
– Eh, però il prezzo cambia in base ai piani da fare –
E qui nasce anche un altro problema.
Visto che gli avevano detto essere un pian terreno, lui ha lasciato a casa l’aiutante ed è da solo. Il tavoro è quindi intrasportabile.
– Arrivo in dieci minuti –
Chiudo l’acqua della doccia, mi metto due cose al volo e parto… anzi volo verso la nuova casa. Conto i minuti e per ogni secondo che passa maledico quello stronzo che, da qualche parte nel suo ufficietto del cazzo, ha combinato questo casino.
Quando arrivo la situazione appare subito abbastanza tragica. Il tipo ha trasportato (giuro, non so come) il tavolo per un pezzo di scalinata e si è fatto male ad una gamba. Il pacco è quasi tutto aperto, piuttosto stanco anche lui.
Alla fine riusciamo comunque a portare tutto in casa. Saldo il trasportatore (che, per inciso, non mi ha chiesto un euro in più) e me ne vado in banca e poi in ufficio. Sono in ritardo di 30 minuti ma poteva andarmi peggio.
Mentre sono in moto e vado verso il mio ufficio, penso. Penso a come sia potuta succedere una cosa del genere, penso a come sia possibile creare tanti problemi per trasportare un oggetto dal punto A al punto B.
Arrivo in ufficio e non ho ancora una risposta a tutto questo.
Ho però un messaggio per l’ideatore di questo casino, un messaggio che ho affidato personalmente al trasportatore e che mi ha garantito (complice anche la mancia, che penso sia meritato alla fine) gli consegnerà ASAP.
Rigorosamente al pian terreno.