Questa mattina sono in SIAE, per regolarizzare la posizione di un concerto di beneficenza fatto qualche giorno fa.
Mi trovo quindi seduto allo sportello, davanti a me una gentilissima dipendente che scartabella, fascicola, pinza, calcola.
Ad un certo punto spunta da dietro un collega che le boffonchia qualcosa all’orecchio. Lei si gira e gli porge un CD masterizzato, con una scritta incomprensibile.
E il collega, questa volta a voce più alta:
<< Grazie, così me lo ascolto e se mi piace me lo doppio (ma probabilmente voleva dire -me lo copio- n.d.r.).>>
Apperò, ma questo non era il tempio della legalità musicale?